StayPerView / PRIMO PREMIO

StayPerView è un dispositivo che genera luoghi d'incontro.

Progetto vincitore del workshop "Dal Progetto alla Costruzione", Università degli Studi di Palermo, Facoltà di Ingegneria, Facoltà di Architettura, 2008

Cosa è un luogo per l’incontro? E cosa significa spazio d’ombra? È possibile progettare un luogo d’incontro? L’incontrarsi dipende da un numero pressoché infinito di variabili. Volendo ridurre il caso alle condizioni minime, senza che ne venga alterato il significato, possiamo prendere in considerazione l’incontro tra due persone. Quando, quest’incontro, è pianificato, i due protagonisti si incontreranno in un dato luogo, ad un dato orario, e si suppone che lì, si riconosceranno. Ma, dato per assunto che non vi siano incomprensioni o fraintendimenti tra i due, le variabili che ne minano la riuscita sono molteplici: un altro incontro casuale, un malanno o semplicemente l’averlo dimenticato (qui si potrebbe aprire una polemica sul valore di queste riflessioni nell’era della telefonia cellulare, ma sebbene questa risolva molte situazioni, alle variabili, che qui enumero in qualità esplicativa, non si può mettere fine). Ma allora è possibile, specie per una terza persona esterna all’incontro, progettare il luogo dell’incontro?

Un altro tipo di incontro, regolato da “leggi” che differiscono di poco dalle precedenti, è quello casuale: le variabili alla base del primo, che ne stabilivano esattamente le coordinate spazio-temporali, vengono a mancare per lasciare il posto alla casualità. Anche in questo caso mettere ordine sarebbe presuntuoso, tutt’al più il ruolo del progettista può essere quello di analizzare le ragioni per cui i due protagonisti si trovano ad incontrarsi, a passare di là; riflessioni che portano ad osservare abitudini e interessi della gente, ma anche le particolarità dei luoghi che, forse, stimolano lo stare, il passare e, quindi, le probabilità dell’incontro.

Spesso, molti luoghi d’incontro sfuggono al progetto.

Il problema, dunque, è la ridefinizione dei concetti, mutando l’idea di luogo d’incontro in quella di luogo che favorisce l’incontro e conferendo al progettista il ruolo del comprendere quali siano le qualità di questo tipo di luoghi per poterle trasferire nel proprio progetto.

progetto di Luigi Pintacuda con Claudia Padula, Nino Siragusa, Salvo Zarbo

con la partecipazione di: Cordioli, Sep policarbonato, Disano, Mevaco